Sconfitta per tutti. Anche per Luca Bocchino, ex vice allenatore dell'Anconitana, esonerato a marzo. Il 46enne napoletano è tra i giocatori che hanno tentato di scavalcare le recinzioni quando sono scoppiati i paurosi tafferugli sugli spalti del Martellini di Porto
Sant'Elpidio, dove sabato sera è andata in scena la partita della vergogna - finale per il titolo regionale del campionato Amatori,che resterà vacante - tra il Real Fefo (la squadra sambenedettese per cui Bocchino è tesserato) e il Pietralacroce, punite dal giudice sportivo con la sconfitta a tavolino e 600 euro di ammenda per ciascuna. Bocchino, fedelissimo dell'ormai ex allenatore biancorosso Francesco Nocera, è stato squalificato per due giornate per «essersi arrampicato sulla rete di recinzione»durante la maxi rissa tra tifoserie opposte, nella quale sono rimasti coinvolti anziani (un 70enne si è rotto il tendine d'Achille) e donne, è conclusa con l'intervento dei carabinieri. La situazione è degenerata al 31'del secondo tempo quando l'arbitro ha sospeso il match perché nonc'erano più le condizioni di sicurezza:come riportato nel suo referto, un tifoso del Real Fefo, festeggiando il gol del vantaggio, ha scagliato una bottiglia di vetro in campo verso il capitano del Pietralacroce, sfiorando un guardalinee. In quel momento «si scatenava una violentissima rissa sulle tribune», scrive l'arbitro e «quasi tutti i calciatori di entrambe le squadre si accalcavano alla rete di recinzione,danneggiandola». Alcuni tesserati «scavalcavano la rete, partecipando taluni alla rissa, altri no».Un finimondo, seguito da accuse reciproche e da una sentenza del giudice sportivo che ha assegnato la sconfitta a entrambe le squadre e ha squalificato un dirigente (fino al 30 settembre) e un allenatore del Real Fefo oltre a 5 giocatori (tra cui Bocchino e due del Pietralacroce) per un totale di 10 giornate.
Stefano Rispoli
Corriere Adriatico