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ANDREA MARCONI OSPITE A RADIOTUA

ANDREA MARCONILo stop forzato, dato dal rinvio di Sangiustese-Anconitana per via delle nove quarantene appena terminate dalla formazione di casa, sta dando la possibilità a Marco Lelli di incentrare il proprio lavoro su alcuni aspetti particolari di questa Anconitana. Primo fra tutti quello dell'amalgama tra i giocatori. La truppa dorica, dopo l'inizio stentato con Marina e Vigor Senigallia, sta pian piano assumendo la sua fisionomia valorizzando quelle che sono le principali qualità della rosa. Il copresidente Andrea Marconi ha tracciato un personale bilancio di questo inizio di stagione, focalizzandosi soprattutto sulle vittorie con Valdichienti Ponte (Coppa Italia) e San Marco Servigliano Lorese:

«Sono contento della squadra e non dobbiamo mai dimenticarci che siamo all'inizio. Diamo tempo ai calciatori di legarsi e conoscersi, siamo partiti con il 4-3-3 poi abbiamo cambiato in corsa scegliendo il 4-2-3-1. I due successi hanno fatto vedere che c'è una crescita costante, peccato esserci fermati ma il Covid è una cosa che dobbiamo prevedere».
Potenziale da Serie D
L'Anconitana, a differenza delle altre, non ha possibilità di nascondersi. Vincere è l'imperativo categorico per la formazione biancorossa che, nell'Eccellenza attuale, deve ritagliarsi il prima possibile il ruolo di protagonista assoluta: «Il livello del campionato è grosso modo lo stesso di quello dello scorso anno. Le avversarie sono tutte arcigne, tutte mettono grande agonismo e dovremo essere bravi noi a non complicarci le cose. Abbiamo un potenziale offensivo impressionante che farebbe la differenza anche in Serie D. Gente come Marabese, Falconieri e Kerjota non so quanti possono vantarli. Non tralascio anche gli altri settori dove c'è un elemento come Zanon che ha fatto Serie A e B nel suo passato. Aspetto, inoltre, di vedere Seck a centrocampo. Se ne parla un gran bene di questo giovane». Parlando del mercato estivo, Marconi jr analizza la situazione e lascia aperto più di uno spiraglio a qualche nuova operazione: «Complessivamente è stato un mercato complicato, anche per i dubbi sulla categoria. Questa rosa è già in grado di vincere il campionato ma ogni cosa è migliorabile. La società è vigile e attenta, se ci sarà da intervenire con qualche ritocchino interverremo».
I rischi concreti
La conclusione è riservata ai rischi derivanti dal Coronavirus. Anche in Serie D e in Eccellenza, analogamente ai tornei minori, le società stanno chiedendo maggiori garanzie agli organi federali: «L'Anconitana farà di tutto per terminare la stagione regolarmente ma il resto del mondo dilettantistico sta andando incontro a problematiche sempre più dure da affrontare. Ad alcuni club manca proprio la liquidità derivante dai mancati incassi, quella liquidità preziosa per affrontare le trasferte, andare a pranzo prima di una partita e svolgere tutte le consuete pratiche di ogni campionato. Noi fortunatamente siamo una società solida ma non è così dappertutto». Sulla parziale riapertura degli stadi al 15% della capienza totale: «E' già qualcosa, non è il 25-30% che si pensava ma è comunque positivo. Abbiamo preso atto della scelta di non entrare dei ragazzi della Curva Nord Ancona e la rispettiamo pienamente. Anche altre tifoserie in Italia hanno preso questa posizione, il tifo organizzato negli stadi non può esistere con i distanziamenti e le mascherine».
Peppe Gallozzi
dal Corriere Adriatico