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ANCONITANA IN SERIE D ? PARLANO I TIFOSI BIANCOROSSI

CORRIERE ADRIATICO«Questa attesa per un tifoso è snervante. Allo stato attuale delle cose razionalmente valuto al 50% le nostre possibilità di Serie D, se ragionassi solo con il cuore mi darei il 100%». Così il leader dei Clubs Uniti Biancorossi Ancona Eros Giardini sulla stretta attualità dorica: «Per l’ammissione delle seconde classificate di Eccellenza in Serie D il nostro blasone deve contare (i posti disponibili sono sei, perché oltre alle ventotto prime classificate avanzano di categoria anche il Rotonda e il Saluzzo in quanto in vetta a pari a merito di Lavello e Derthona, ma seconde per altri parametri, nei campionati di Basilicata e Piemonte B). Si parla della Lucchese promossa in Serie C, come si fa a non considerare un capoluogo di regione come Ancona? Con un minimo di visione meno burocratica saremmo sicuramente nel novero delle squadre più importanti d’Italia». E ancora: «Non mi fa rabbia vedere il Castelfidardo festeggiare la D. La classifica parla chiaro, i fidardensi hanno meritato il primo posto fino al momento della sospensione».
Una storia da salvaguardare
Per Sonia Severini di Noi Biancorosse, indipendentemente dai parametri che saranno valutati dalla Lega nazionale dilettanti (probabilmente già questa settimana), l’Anconitana si porta dietro una storia da salvaguardare: «Il nostro nome, la nostra storia, i nostri tifosi non lo possono vantare nessuna delle squadre con cui siamo in lizza. L’Anconitana non può essere considerata alla pari degli altri, spero venga tenuto conto di questo aspetto». La strada per la Serie D impone ai tifosi anconetani ulteriore pazienza, almeno fino al Consiglio federale del 25 giugno che dovrà ratificare le proposte della Lnd riguardanti la promozione delle sei seconde classificate di Eccellenza: «Non è facile continuare ad avere pazienza, una volta viene detta una cosa e la volta dopo viene smentita. Ho deciso che aspetterò l’esito finale per farmi la mia idea. I rimpianti non mancano, ci siamo fatti sfuggire la grande occasione di vincere questo campionato. Gli errori ci sono stati, inutile negarlo».
Un ritardo benaugurante
La mancata pubblicazione dei parametri che saranno determinanti per l’ammissione delle seconde classificate in D può essere letta anche in chiave positiva. E’ questa l’idea di Luca Provinciali, responsabile della pagina Facebook “Ancona se ne parla”: «E’ normale che in molti dal Consiglio della Lnd di giovedì si aspettassero notizie positive ma c’era anche una possibilità negativa che non è emersa. La classifica ponderata, in cui l’Anconitana è indietro rispetto alle altre, sarebbe stata facile da applicare e invece non è stata presa in considerazione. Tutto mi fa pensare che questa attesa può essere positiva perché magari si sta cercando la formula più democratica da mettere sul piatto della bilancia». Le speranze doriche sono concrete e Provinciali analizza la situazione anche sotto un’altra chiave di lettura: «Mi sarei aspettato una situazione ad hoc per realtà come la nostra. E ce ne sono in giro per l’Italia. Stona il fatto che l’Anconitana, per tutto quello che rappresenta, debba avere un trattamento alla pari di tutte le società che sono in ballo per l’ammissione».
Una stagione di rimpianti
Il secondo posto in classifica, con due lunghezze di svantaggio rispetto al Castelfidardo capolista e con sette giornate a disposizione, non ha soddisfatto una larga fetta di tifosi. Tra questi c’è anche Daniele Montanino, admin del forum “Anconasiamonoi”: «Quando i complimenti alla società e al presidente Stefano Marconi si devono fare sono il primo a farli. Nel campionato concluso, tuttavia, ci sono tanti rimpianti. La campagna acquisti estiva è stata sbagliata e il Castelfidardo, alla lunga, ha meritato il primo posto fino all’interruzione. Poi, non nego, che sarebbe potuto succedere di tutto nelle ultime giornate». Sulla Serie D, dagli ambienti societari, filtra cauto ottimismo. L’attesa, tuttavia, non è semplice da gestire: «E’ un momento particolare per noi, sicuramente nessuno poteva prevedere l’arrivo del Coronavirus - conclude Montanino - Guardando al presente siamo qui e dobbiamo sperare, anche se è snervante sotto tutti i punti di vista». 
Peppe Gallozzi