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LA NUOVA LEGA PRO, INTERVISTA AL PRESIDENTE GRAVINA, DOMANI AD ANCONA.

GRAVINA LEGA PROSiamo alla vigilia del grande evento che catalizzerà l'attenzione del calcio italiano su Ancona. Il progetto di società partecipata gestita dai tifosi sta facendo parlare in campo nazionale al punto che domani per la presentazione del progetto stesso, sarà presente il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina. Il nuovo numero uno della vecchia serie C, ha voluto nel consiglio direttivo tra gli altri anche il presidente biancorosso, David Miani.

Presidente Gravina, da domani l'Us Ancona 1905 presenterà ufficialmente al Pala Rossini il suo progetto di calcio sostenibile. Come giudica questa esperienza così innovativa per il calcio professionistico italiano?
E' un sistema innovativo, in linea con alcune indicazioni date dalla Uefa in materia di Fair Play finanziario, nello specifico con l'articolo 35 del regolamento. E' un modello importante che in molti auspicano, tantissimi lo desiderano, e che l'Ancona ha avuto l'intuito e il coraggio di attuare. La società sta mostrando grandi capacità manageriali e molta onestà intellettuale; i club che vanno in crisi sono quelli che hanno un unico riferimento. L'Ancona sta provando a diffondere in maniera omogenea le responsabilità, la partecipazione nei progetti e gli impegni economici su diversi soggetti. Non vorrei sbilanciarmi, perché illudersi può portare a dei bruschi risvegli, ma vedo il futuro del club dorico molto roseo. Nel professionismo bisogna avere molta lungimiranza negli investimenti, equilibrio economico-finanziario e, cose fondamentali, tanta passione.
Tra le novità del nuovo corso, c'è la trasmissione delle partite in streaming: è una scelta che darà il colpo di grazia alla presenza negli stadi di terza serie oppure un modo per avvicinare le nuove generazioni al calcio?
C'è la possibilità di vedere le partite in streaming e l'Ancona, come molte altre società, ha voglia di aderire a questa iniziativa, anche in vista di un piccolo versamento per la visione dell'evento. E' un'ottima operazione di marketing che la Lega vuole accompagnare perché riteniamo fondamentale la partecipazione dei tifosi tramite un modello ideale come il Supporter Trust. Avvicineremo di nuovo la gente al calcio, visto che negli ultimi anni abbiamo fatto di tutto per allontanarla con comportamenti deleteri. I progetti innovativi basati sulla visione attraverso apparecchiature come smartphone e tablet avvicinano i giovani, senza costringerli in luoghi fissi, ma soprattutto senza sforzi.
Presidente, lei è in carica da poco tempo: come intende rilanciare la Lega Pro nel panorama calcistico nazionale?
Partecipazione, organizzazione e soprattutto innovazione sono tre ingredienti fondamentali per arrivare al nostro vero obiettivo, la sostenibilità. Solo grazie a questo, ad una presenza più diffusa delle società e una capacità di essere innovativi sul mercato, si può offrire un prodotto con appeal.
Lei ha annunciato che dalla prossima stagione si tornerà ad una Lega Pro a 60 squadre. Ci spiega in che modo si tornerà al vecchio format?
L'intento è quello di creare un campionato nuovo, con più fascino, allargando i playoff ai primi dieci posti e le retrocessioni agli ultimi cinque posizioni, in modo che sotto il profilo sportivo il campionato diventa più avvincente e difficile fino all'ultima giornata. Poi mi piacerebbe una formula che preveda delle final-eight per giocarsi le promozioni.
Cosa intende fare per valorizzare il prodotto?
Bisogna allontanare tutto ciò che è mancanza di rispetto, e mi riferisco alla violenza e al calcio scommesse. Dobbiamo puntare sulla formazione e sull'informazione. E' già partita una task force per accumulare gli anticorpi necessari a combattere tutto il marcio che ruota attorno al mondo del calcio.

Paolo Papili

Fonte corriereadriatico