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ANCONA 1905 : MARINELLI CHIEDE AIUTO

MARINELLIAndrea Marinelli sta pensando seriamente di fare un passo indietro. Il Patron biancorosso ha espresso tutta la sua amarezza mercoledì sera durante un incontro che si è svolto in gran segreto con i membri di Sosteniamolancona, a cui sono state addirittura offerte le quote societarie. Un fulmine a ciel sereno, ma neanche tanto. Ormai da qualche tempo il numero uno del sodalizio dorico aveva lasciato intuire il proprio malcontento su tutto quello che ruota attorno all’Ancona. Una creatura che ha risollevato dalle sabbie mobili, riportandola tra i professionisti proprio come aveva promesso ai tifosi in una torrida estate di cinque anni fa.

Il nodo della discordia

 

Tra i motivi principali di questa scelta, non ci sono problemi economici. La situazione patrimoniale di Marinelli è ottima e addirittura tra un paio di anni, potrebbe anche migliorare. A settembre si trasferirà a Bolzano, dove con l’apertura di una nuova azienda, esporterà i suoi prodotti ad un mercato ancora più redditizio. Quanto alla società, non c’è nulla da temere: i conti sono perfettamente in regola, addirittura in attivo nonostante i pochi incassi al botteghino. Nei tre gironi di Lega Pro, l’Ancona è un modello. I rapporti, da sempre tesi con l’amministrazione comunale, hanno scoraggiato Marinelli. Il bando per cercare di acquisire l’intera area sportiva di via Schiavoni alla Baraccola, è stato solamente l’ultimo passaggio di una tappa a dir poco tortuosa. Il Dorico, la manutenzione dello stadio Del Conero. L’avviso pubblico è stato ritenuto inadeguato, l’entourage del presidente lo reputa addirittura anomalo. Quattrocento mila euro sono troppi da investire per un impianto che non offre garanzie. Non convince neanche la durata (dodici anni di gestione), anche se si riconosce che si sarebbe finalmente regalato una casa sia alla prima squadra che al settore giovanile. Ieri si sarebbe dovuta consegnare la documentazione, ma nei tavoli degli uffici di largo XXV maggio, non è arrivato nulla. L’Ancona, unica interessata, aveva richiesto una nuova proroga (la seconda), ma il Comune ha respinto e riproporrà il bando alle stesse condizioni.

La prima ipotesi

Se ci sarà un disimpegno, questo non sarà totale. Marinelli non lascerà sprofondare l’Ancona. E’ stanco, esasperato, ma tiene profondamente alla sua creatura. Forse si aspettava di ricevere più gratitudine, questo sì. Dalle istituzioni, ma soprattutto dal pubblico che forse non è mai stato capace di ricambiare l’affetto nonostante il suo impegno. Mentale e patrimoniale. La tifoseria, esacerbata nell’animo dalle continue scorribande degli avventurieri del passato, evidentemente non se l’è sentita di legarsi così tanto ad un personaggio genuino come Marinelli che, tuttavia, farà fede ai suoi impegni. Sponsorizzazione e fidejussione al prossimo campionato di Lega Pro, saranno regolarmente garantiti. Se poi qualche imprenditore fidato busserà alla porta (siamo sicuri che qualcuno già non l’abbia fatto?), sarà anche compito di Sosteniamolancona verificarne la serietà.

Rilancio

Non è da escludere nemmeno questa possibilità. Dietro tutte le apprensioni, potrebbe nascondersi un grande progetto. A patto che gli sponsor, si mostrino più vicini alla proprietà. Ogni riferimento a Sergio Schiavoni e Federico Petrolini non è casuale. Il futuro dipende molto dalle loro intenzioni. Finora sono stati preziosissimi assieme a Gilberto Eusebi e Paolo Gioacchini. Ma per alzare la famosa asticella che porta verso la serie B, occorre qualcosa in più. Iniziando a perfezionare l’assetto dirigenziale sotto la regia di Sandro Marcaccio che difficilmente accetterà di occuparsi anche dell’Akifix. Impossibile seguire con la stessa oculatezza sia la squadra che le attività imprenditoriali del presidente. Questo però la dice lunga sul tipo di rapporto che si è instaurato tra i due e che è sempre più saldo. Lunedì è previsto un nuovo incontro con Sosteniamolancona, ma prima Marinelli e gli sponsor dovrebbero vedersi tutti insieme a cena. Non resta altro che attendere e capire, in fondo basta poco.