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LUCA BARTOLINI VEDERE LA PARTITA DALLA TRIBUNA E SOFFRIRE COME FOSSI IN CAMPO.

CORRIERE ADRIATICO.IT«Onestamente dopo l'ultimo lockdown di marzo-aprile non pensavo di rivivere un momento così difficile. Quando sono sceso negli spogliatoi domenica, dopo il fischio finale, c'erano volti molto tristi e non solo per il pareggio deludente. Non è facile neanche per noi questa situazione». Il terzino dell'Anconitana Luca Bartolini non usa mezzi termini per raccontare l'attualità in casa dorica.

Un'attualità che da domenica mattina diventa ogni giorno più delicata tra lo stop dei campionati regionali, e quindi dell'Eccellenza, almeno fino al 24/11 (data di scadenza del Dpcm emanato dal premier Giuseppe Conte) e adesso anche degli allenamenti, collettivi ed individuali: «Spero che per dicembre si riesca a riprendere ma onestamente non ci credo. Quella degli allenamenti è una doppia beffa, pensare che per recuperare più velocemente dall'infortunio sarei andato a correre anche da solo questa settimana. Così non è facile, la paura è di rivivere i momenti dello scorso campionato è tanta».

Una decisione nell'aria

Il difensore anconetano doc ha poi raccontato le sensazioni del gruppo biancorosso vissute nelle ultime settimane, e non solo quelle relative al rettangolo di gioco: «Tutti cercavamo di non pensare al Covid, ai contagi e alla quarantena. Poi però dalla seconda giornata sono iniziati i rinvii, c'è stato il caso Sangiustese e il sentore che prima o poi potesse arrivare questo stop c'era. Come stanno i ragazzi che vengono da fuori? Sono dispiaciuti e attendono disposizioni, cercano di capire se possono rimanere per allenarsi o se devono tornare a casa. E' un contesto complicato, mi metto nei panni di Tito Marabese che abita in Toscana o Simone Marino che è di Crotone ma anche di altri». Dialogo costante tra squadra e società per capire il da farsi. Bartolini lo conferma e fornisce anche qualche dettaglio sulle sue condizioni fisiche: «Sui gruppi Whatsapp cerchiamo spesso di parlare con i dirigenti e spiegare i nostri problemi. Quanto al lavoro sia mister Lelli che il resto dello staff ci hanno fornito delle esercitazioni, analogamente a quanto già successo in passato. Da parte mia cercherò di sfruttare questa pausa forzata per riprendere dall'infortunio muscolare nel migliore dei modi. Non molliamo, abbiamo una missione da compiere».

Le note negative

Contesto sanitario a parte, l'inizio stagione dell'Anconitana non è stato certo memorabile. Una sola vittoria in quattro gare di campionato disputate (e una da recuperare con la Sangiustese) non può soddisfare una piazza che si aspettava ben altro: «Da parte nostra gli errori ci sono stati ma non c'è stato nessun avversario che ci ha messo sotto. Non vogliamo alibi, siamo tutti consapevoli di quello che dobbiamo fare ma qualche punto in più forse l'avremmo meritato. Dobbiamo imparare a sbloccare le partite, domenica con il Valdichienti Ponte il problema è stato soprattutto quello, non siamo riusciti a variare il nostro gioco andando in braccio alla loro difesa. Condizionamenti mentali per via del Dpcm? Secondo me no, era la prima gara al Del Conero con diversi tifosi in tribuna, c'era da parte di tutti la voglia di far bene. Poi le cose in campo non sono andate come volevamo».

Oggi il direttivo dorico

C'è attesa per il direttivo del pomeriggio convocato dal presidente Stefano Marconi. Intorno al tavolo siederanno tutte le figure principali dell'organigramma biancorosso, compreso mister Marco Lelli. All'ordine del giorno il deludente avvio della squadra nel torneo di Eccellenza e, di riflesso, il mercato di dicembre.
Peppe Gallozzi
Corriere Adriatico