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Delusione Anconitana il Castelfidardo esce tra gli applausi dei tifosi biancorossi.

CORRIERE ADRIATICOAvanti con Ciampelli. Questo è quello che è emerso dopo un lungo summit tenutosi nella pancia dello stadio Del Conero dopo il fischio finale. Logicamente c'è malcontento: la società non comprende i motivi di questa pericolosissima involuzione, capisce che più di qualcosa non sta funzionando, ma per ora non intende sollevare dall'incarico l'allenatore umbro.

Almeno fino alla difficilissima sfida di Senigallia in programma domenica prossima. Pochi minuti prima del colloquio è finita con la squadra del Castelfidardo salutata dagli applausi del pubblico biancorosso presente sugli spalti. Un fatto insolito, l'ultima volta era accaduto nel '95 con il Chievo Verona di Malesani invitata sotto la curva dorica per festeggiare la salvezza. Al tempo gli omaggi erano di simpatia, ieri erano fragorosi e convinti verso gli avversari. Può bastare per riconoscere gli errori di valutazione commessi dall'inizio del ritiro ad oggi? «Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, significa che con questo punto abbiamo abbassato i nostri obiettivi - ha detto il tecnico biancorosso Ciampelli -. Il pareggio ci sta, è stato ottenuto contro una squadra in salute che sta esprimendo un ottimo calcio». Le difficoltà però permangono, gli scricchiolii sono sempre più rumorosi: l'Anconitana non tira mai in porta, non è mai insidiosa, ma soprattutto non ha le caratteristiche di una formazione che vuole vincere il campionato. Se fosse diversamente non andrebbe in difficoltà con chiunque e la palla nei piedi non scotterebbe. Chi l'affronta lo fa senza alcun timore reverenziale, a prescindere da quali siano gli obiettivi stagionali. Grave, molto grave. «Abbiamo lottato, ci siamo impegnati ha sottolineato Ciampelli -. A livello temperamentale è stata fatta la partita che dovevamo fare, su quello tecnico c'è da lavorare tanto».
Non c'è costruzione 
Il trainer sottolinea che bisogna rimboccarsi le maniche e perfezionare i meccanismi negli allenamenti. Fa bene, è giusto che lo dica. Se non fosse che lavora con il gruppo da mesi, è stato il primo a partire per assemblare meglio l'organico. Ha avuto tutto il tempo per fare le valutazioni e dare una fisionomia. I progressi però non si vedono affatto. «Manca continuità, viviamo di fiammate. Ci sono momenti in cui ci sentiamo in partita, altri dove concediamo palleggio e spazi. Il Castelfidardo ha numeri importanti, difende bene. Dovevamo muovere palla e attaccare. La fase, invece, è stata troppo lenta. Io preoccupato? Lo sono tutti i giorni, però sono sicuro che presto raccoglieremo i frutti». 
Difesa dei singoli 
E' naturale che in momenti come questi, dove l'Anconitana più del punticino stiracchiato non va, anche i giocatori finiscano sulla graticola. E siamo alle solite: Giambuzzi non incide mai, soprattutto se continuerà ad essere schierato sulla linea degli attaccanti. Bruna, invece, aveva iniziato anche benino, poi è stato tritato dai giocatori di Lauro. «Non è giusto parlare dei singoli altrimenti arriva un messaggio sbagliato Venivamo da un match brutto tecnicamente, il rischio di voler fare le cose in maniera affrettata c'erano. Il pareggio preso ci ha fatto perdere le distanze». L'autore del momentaneo gol del vantaggio Borghetti, è uscito per infortunio. «Ha sentito una leggera fitta, abbiamo preferito toglierlo per non peggiorare la situazione» ha chiuso Ciampelli. Si spengono le luci dello stadio, ma i cori di disappunto del pubblico, i fischi riecheggiano ancora. 
Paolo Papili 

Corriere Adriatico