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CONOSCIAMO MEGLIO MISTER CIAMPELLI, I SUOI COLLEGHI LO DESCRIVONO COSI'.

MISTER CIAMPELLI«Ciampelli ha svolto un ottimo lavoro restituendo fiducia e consapevolezza a un gruppo che aveva chiuso l'andata in una posizione di classifica precaria. Ha lavorato bene sotto il profilo tattico e dal punto di vista psicologico tenendo nel girone di ritorno un ritmo sostenuto che ha permesso alla Jesina di raggiungere la salvezza con largo anticipo». Usano parole d'elogio per il nuovo tecnico dell'Anconitana i colleghi Luca Tiozzo, Marco Alessandrini e Stefano Senigagliesi che lo sfidarono la scorsa stagione in serie D. Nei tre più esperti colleghi emerge la stima per il timoniere umbro che li mise in difficoltà perdendo un solo derby all'ultima giornata contro la Sangiustese. 
Idee innovative 
«Sono contento che sia approdato in una piazza prestigiosa, ma speravo sinceramente di rivederlo in D. Era stato uno dei tre allenatori più innovativi del campionato e meritava di restare a quei livelli: vorrà dire che li raggiungerà con l'Anconitana». Ha una considerazione ottima dell'allenatore umbro Luca Tiozzo che non riuscì mai a batterlo con il suo Matelica strappando un solo punto in due confronti. «Sono convinto che arriverà in alto. L'ho visto dall'idea di gioco propositiva che ha impresso alla sua formazione e dall'empatia che c'era tra i ragazzi, segno evidente di un gruppo granitico. Ce la farà perché la base su cui costruisce i risultati non è l'improvvisazione, ma il lavoro e l'attenzione ai particolari». La responsabilità di allenare in una piazza con pressioni elevate come Ancona non deve spaventare Ciampelli che ha maturato un'esperienza significativa in un ambiente comunque caldo come quello leoncello. «Jesi un po' assomiglia ad Ancona, ci sono aspettative che si avvicinano. Quando uno è giovane gli vanno dati i tempi per operare, ma lui è subito partito con esperienze significative. L'aspetto ambientale può essere utile per capire il carattere dell'allenatore». 
Lavoro e propensione al gioco 
«Il mister è stato bravo a dare un'identità definita individuando il modulo migliore alle caratteristiche della Jesina. L'organizzazione fu determinante per invertire la tendenza». Descrive così la metamorfosi dei leoncelli Marco Alessandrini che non riuscì a batterli né in Coppa Italia, dove venne eliminato ai rigori, né in campionato, dove collezionò due pareggi. «Di lui ho ricavato un'impressione positiva per l'equilibrio che è riuscito a trasmettere alla sua squadra, ostica e difficile da affrontare. Gli aveva fornito una fisionomia caratteriale e tecnica precisa: cercava di arrivare al risultato attraverso concetti ben precisi di gioco». Salite a braccetto dalla Promozione, Anconitana e Vigor saranno protagoniste anche nel palcoscenico superiore secondo il giudizio del doppio ex. «L'intelaiatura di entrambe è competitiva per lottare per il primato anche in Eccellenza. La scorsa stagione non trovarono rivali, stavolta potrebbe essere più complicato con il Valdichienti candidato a un ruolo di primo piano e il Fabriano Cerreto abituato a stare in alto». 
Equilibrio e concretezza 
I risultati ottenuti alla Jesina hanno convinto Stefano Senigagliesi che valuta positivamente l'operato di Ciampelli. «Lo reputo un ragazzo intelligente e capace, dotato di ottime conoscenze e idee chiare. La scelta dell'Anconitana è stata lungimirante e orientata al futuro con un progetto che vada oltre la vittoria dell'Eccellenza». Dal punto di vista tattico l'ex timoniere della Jesina non ha utilizzato un solo assetto passando dal 4-3-3 della prima parte di campionato al 4-2-3-1 del girone di ritorno, quando ha invertito il ruolino di marcia. «Ho notato un allenatore equilibrato, camaleontico, parsimonioso, che conosce bene la materia e farà bene in futuro. La piazza deve lasciarlo lavorare con serenità e la società sostenerlo nei momenti in cui potrebbero emergere delle difficoltà. La differenza la farà la pazienza». Le conoscenze tattiche e di gestione del gruppo sono state approfondite a Perugia lavorando da vice di Giunti, Breda e Nesta. «Quella stagione è stata formativa - termina Senigagliesi - per comprendere tante sfaccettature e immagazzinare concetti. Li ha saputi far propri dimostrando a Jesi di poter camminare da solo». 
Daniele Tittarelli  
Corriere Adriatico